Unesco, il Direttore generale condanna la morte della conduttrice afgana Shaima Rezayee

ROMA – Il Direttore generale dell’Unesco, Koichiro Matsuura, ha condannato ieri la morte di Shaima Rezayee, storica presentatrice di un programma musicale sulla rete privata afgana Tolo TV.

“Condanno l’assassinio di Shaima Rezayee. La morte non può in alcun caso costituire un’arma al servizio di una politica culturale e l’idea che ci si appropri di una vita umana a causa di un programma musicale, è scandalosa. La morte di Shaima Rezayee è un atto criminale particolarmente riprovevole che deve essere punito se si vuole aiutare l’Afghanistan a uscire da un fanatismo oscurantista che ha causato, nel recente passato, immense sofferenze a molte persone di questo paese”, ha dichiarato il Direttore generale.

Shaima Rezayee, storica presentatrice della televisione privata Tolo Tv, è stata uccisa a Kaboul il 18 di maggio. E’ il primo personaggio dei media assassinato in Afghanistan a causa della sua attività professionale dopo la fine della guerra nel 2001.

Shaima Rezayee ha condotto il suo programma musicale fino al 24 marzo scorso, giorno del suo licenziamento. Secondo l’organizzazione non governativa Reporters sans frontières, il licenziamento di Shaima Rezayee è avvenuto dopo che il Consiglio degli Ulema ha accusato il programma di essere anti-islamico e privo di controllo. Tolo Tv è stata da allora bersaglio di costanti critiche da parte dei leader religiosi.

L’UNESCO è l’unica agenzia delle Nazioni Unite con un mandato per la difesa della libertà d’espressione e di stampa. L’articolo 1 del suo Atto costitutivo dichiara che l’Organizzazione si propone “di assicurare il rispetto universale della giustizia, della legge, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali per tutti, senza distinzione di razza, sesso, lingua o religione, che la Carta delle Nazioni Unite riconosce a tutti i popoli”. Per conseguire ciò l’Organizzazione deve favorire “la conoscenza e la comprensione reciproca tra le nazioni collaborando con gli organi di informazione di massa e consiglia, in questo modo, siffatti accordi internazionali, facilitando la libera circolazione delle idee, attraverso parole e immagini…”