Sicilia, Crisi aziende vinicole, Interrogazione di Lumia (Ds)

PALERMO Il deputato dei Ds Giuseppe Lumia ha presentato un’interrogazione parlamentare ai Ministri dell’economia e delle finanze e delle politiche agricole e forestali sulla crisi del settore vinicolo in Sicilia.

Premesso che, scrive l’esponente della Quercia, «l’Italia risulta essere il primo produttore di vino al mondo ed il settore vinicolo rappresenta quindi una voce tra le più importanti nell’economia di molte regioni»; che «da alcuni mesi lo stato di crisi di mercato, causato anche da massicce presenze sul mercato italiano ed europeo di prodotti ortofrutticoli provenienti da paesi extracomunitari, ha coinvolto il comparto enologico»; e che «ciò costituisce un ulteriore scacco in danno della vitivinicoltura italiana e ancor di più di quella del Sud d’Italia, dove il vino resta in gran parte invenduto ovvero svenduto a prezzi sempre più bassi».

Senza trascurare, continua, che «questa crisi investe in maniera particolare le cantine sociali siciliane, le quali in questi anni hanno puntato con coraggio alla valorizzazione della qualità dei prodotti enologici, alla riconversione dei vigneti, all’ammodernamento degli impianti di vinificazione, effettuando investimenti i cui effetti però, in concomitanza della crisi, pesano oggi sui bilanci aziendali già interessati dall’effetto scadenza cambiali agrarie e dall’incidenza degli interessi passivi»; che «in Sicilia il settore vinicolo si trova ricattato e danneggiato ulteriormente dalla giusta chiusura, per inquinamento, della ditta Bertolino che operava in Sicilia in regime di monopolio (80% della produzione di vino vinacce e fecce)»; e, infine, che «se non interverranno sostegni straordinari che permettano, malgrado la crisi di mercato, lo smaltimento delle quantità di vino ammassate nelle scorsa stagione ed ad oggi invendute, la vendemmia ormai alle porte verrà nei fatti impedita con le conseguenze economiche e sociali che si possono facilmente immaginare».

Lumia chiede «quali interventi intendano assumere al fine di non penalizzare ulteriormente le nostre aziende vinicole»; e «se non ritengano opportuno dichiarare l’attuazione della distillazione di crisi per la Sicilia almeno per un a quantità di 1,5 milioni di ettolitri ed un prezzo garantito di euro2,30 grado/ettolitro, il minimo per consentire lo smaltimento delle eccedenze e la futura vendemmia».