Ricerche idrocarburi: Cuffaro: “Disegno di legge per tutelare siti patrimonio Unesco”

PALERMO – “Il parlamento siciliano dovrà esprimere il proprio parere sulla normativa siciliana in materia di idrocarburi. La giunta di governo, nonostante la normativa in materia dia già ampie garanzie di tutela, ha deliberato di sospendere il rilascio dei permessi di ricerca, trivellazione e sfruttamento nei siti ricadenti in aree riconosciute patrimonio dell’umanità dall’Unesco e di dare mandato all’assessore competente di predisporre apposito disegno di legge per regolamentare le ricerche nei siti tutelati dall’Unesco”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro, illustrando la decisione assunta oggi dalla giunta di governo.

“Pur in presenza di una normativa regionale, approvata nel 2000 dal Parlamento Siciliano per evitare sia l’esproprio delle competenze autonomistiche della Sicilia in materia energetica, in seguito a contenzioso con lo Stato, sia di incorrere in una sanzione da parte dell’Unione Europea per mancata attuazione di una direttiva comunitaria, – ha detto Cuffaro – si è scelto di riportare la discussione sulla legge di ricerca degli idrocarburi in aula in modo che i siciliani, attraverso i loro rappresentanti politici, possano esprimere il loro orientamento in materia”.

“Nonostante il fatto che la procedura adottata nella concessione dei permessi di ricerca sia assolutamente legittima e coerente con le disposizioni regionali e comunitarie e nonostante i comuni interessati al rilascio delle concessioni, preventivamente informati non abbiano ritenuto di doversi opporre nei termini previsti dalla legge – spiega il presidente Cuffaro – abbiamo ritenuto opportuno, in seguito alle polemiche da più parti sollevate, procedere ad una “sospensione politica” per potere consentire una ulteriore riflessione sull’argomento in sede di parlamento”.

I permessi di ricerca per gli idrocarburi, nel territorio regionale, in attuazione alla normativa regionale e comunitaria, vengono concessi al termine di un iter burocratico particolarmente complesso che prevede fra l’altro la preventiva pubblicazione dell’istanza della ditta interessata nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana e negli albi pretori dei comuni interessati (allo scopo di consentire l’eventuale opposizione) e il rilascio da parte dell’Assessorato territorio e Ambiente del parere di valutazione di impatto e compatibilità ambientale.

E’ opportuno, inoltre, precisare che nessuna delle amministrazioni locali interessate alle concessioni sin qui rilasciate ha fatto opposizione, nei tempi previsti dalla normativa in vigore, ma, anzi, alcune quali ad esempio Ragusa, hanno già rilasciato anche la concessione edilizia prevista in caso di nuovi pozzi.
In ogni caso, qualora la ricerca di idrocarburi dovesse avere esito positivo, per il successivo sfruttamento dei siti è necessario richiedere preventivamente il rilascio di una apposita concessione che presuppone una nuova istruttoria e un ulteriore valutazione di impatto ambientale.

Fonte: Presidenza Regione Siciliana