EOLIE – Due maggio 1961. La cantieristica messinese è in piena espansione: lascia il porto di Messina l’aliscafo “Sleipener”, appena uscito dai cantieri della Rodriguez. Il mezzo veloce era stato costruito per conto di una società norvegese.
Il ministro Zaccagnini informa il neo Sindaco, Oscar Andò, insediatosi da poco tempo, dell’approvazione del finanziamento di 50 milioni, stanziati dal Ministero ai LL.PP, per la sistemazione di via Vittorio Emanule.
La regina Elisabetta d’Inghilterra quel giorno approdava per la prima volta sull’isola di Vulcano. Si registrò una calorosa accoglienza da parte degli isolani.
Sempre il due maggio 1961 lasciava l’ospedale di Broussais la messinese Giuseppina Spotorno, un'”eroina per caso”. Probabilmente sono pochi quelli che ricordano la storia di questa donna, ma sono in tanti ada vere avuta salva la vita grazie alla sua prontezza di riflessi e al suo intuito. Giuseppina Spotorno in quei giorni si trovava Parigi, nel salone del padiglione americano della città universitaria: durante la visita notò una valigia abbandonata da cui fuoriusciva fumo nero. Si trattava di un ordigno rudimentale: 5 chilogrammi di esplosivo plastico. La presenza di spirito della giovane messinese, che diede immediatamente l’allarme, permise l’evacuazione di tutti i presenti allinterno del padiglione. Giuseppina Spotorno ed altre cinque persone rimasero ferite e furono trasportate all’ospedale di Broussais. I messinesi in quei giorni si sentirono orgogliosi di avere una concittadina così coraggiosa. Laureatasi in chimica allUniversità di messina, Giuseppina Spotorno vantava numerose amicizie negli ambienti liberali, militando attivamente prima nelle fila della gioventù liberale e poi in quelle dello stesso Pli.
Accadeva il 3 maggio 1961. Quel giorno nell’ospedale Piemonte si celebrava un matrimonio in extremis tra lo sfortunato giovane Bartolo De Domenico e Francesca Malfitano. De Domenico era rimasto vittima di un incidente sul lavoro. Caduto da una impalcatura di un cantiere edile in via S. Cecilia, quasi in fin di vita fu trasportato con urgenza in ospedale. Dopo aver compreso che la sua fine era vicina volle assolutamente legalizzare l’unione con la sua fidanzata, anticipando la cerimonia prevista il 15 maggio.
Marcella Fontana