Da Monterosso Almo a Melbourne: la storia di Paolo Mirabella, l’uomo che illuminò l’Australia

RAGUSA – “Mirabella International”, innovazione tecnologica e viaggi organizzati. Business australiano, chiaro interesse per i mercati internazionali, cuore pulsante ancorato al ritmo degli altopiani iblei; di Monterosso Almo, per essere precisi. Monterosso è un paesino che conta poco più di tremila abitanti, un borgo che si esalta nei fine settimana, per la sua bellezza, ma anche per il delizioso “scaccione” ai funghi preparato dai ristoratori locali, una sorta di pizza bianca alta sapientemente imbottita.

Nel 1951 questa tranquilla cittadina contava cinquemilasessantaquattro abitanti e nessuna opportunità di lavoro per i giovani. Fu allora, nel mese di agosto (richiamato dal padre), che Paolo, il fondatore della “Mirabella International”, appena quindicenne, si imbarcò su una di quelle navi che oggi chiameremmo della speranza. Navi che conducevano lontano, molto lontano. Così approdò in Australia, in un sobborgo di Melbourne, dove dopo appena nove anni aprì insieme alla moglie – Silvana Diurovich, nata ad Alessandria d’Egitto ma di origine italiana – il suo primo negozio di elettrodomestici: nacque così il suo impero, tanto che oggi Mirabella International si può vantare di avere “illuminato” l’Australia. Il marchio, infatti, è strettamente legato anzitutto all’industria elettrotecnica. Già allora l’“italianità” dell’imprenditore era il suo punto di forza: gli elettrodomestici da lui venduti erano italiani, e le lampadine che quattro anni dopo iniziò a produrre a suo nome furono frutto di un accordo con la Fabbrica Italiana di Lampadine Elettriche (F.I.L.E.). Da bravo italiano (è appena tornato in Australia dopo l’ennesima visita al paese), coltiva anche oltreoceano la propria passione per il calcio: è stato per questo presidente della Sicilia Soccer Club e della Juventus Social Club con ottimi risultati. Nel 1970 nasce Mirabella Travel, un’azienda che si occupa di organizzare viaggi personalizzati, che continua – per il suo carattere strettamente legato ai bisogni del singolo cliente – ad avere successo anche nel crescente mondo delle prenotazioni online. Nel 1986 arriva la nomina di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana, frutto del rispetto e dell’ammirazione che di lui ha la comunità italiana così come l’australiana. Tra il 2002 e il 2004 Paolo Mirabella è presidente della Camera di Commercio Italiana di Melbourne, e nel suo ruolo diventa protagonista della lotta per la difesa dei prodotti d’importazione italiana in Australia – un caso particolare è stato quello dei formaggi stagionati italiani, che l’Australian & New Zealand Food Authority voleva interdire. Italia ed Australia, infatti, hanno uno stretto rapporto di import-export – un esempio è la lana australiana, che le firme italiane spesso utilizzano per i propri prodotti. In quegli stessi anni l’interesse internazionale si sposta sempre più verso le lampadine a risparmio energetico, spingendo l’azienda siculo-australiana ad orientarsi in tal senso: “i nostri accordi con la Cina e l’immissione dei nuovi prodotti in commercio ci sono valsi una contesa con la Philips, persa da quest’ultima, tanto che nel 2014 la Mirabella International ha venduto all’ingrosso il 48% delle lampadine in tutto il mercato australiano”. Oggi difatti all’azienda contribuiscono anche i figli Giuseppe, Giorgio, Angelica e Vincenzo, tutti in posizioni dirigenziali. Ed è proprio per premiare le capacità imprenditoriali dimostrate negli anni, il fiuto negli affari e le abilità gestionali che i Mirabella sembrano avere nel sangue che l’1 agosto 2015 l’intera famiglia ha ricevuto un riconoscimento dedicato – chiamato “Dynasty” – nell’ambito della manifestazione “Ragusani nel mondo”. Quindi il legame con la Sicilia, nonostante i chilometri di distanza, non è stato mai perso. È per questo che Paolo Mirabella e la sua famiglia tornano due volte all’anno a Monterosso. Si tratta di un costante richiamo alle radici basato sulla luce, la passione che ha portato Mirabella al successo, forse ispirato dai ceri della festa di San Giovanni Battista a Monterosso Almo, a cui non ha mancato di partecipare anche quest’anno. La stessa luce che illumina la basilica del paese, che ha sempre ricevuto le ultime innovazioni dell’industria elettrotecnica prima di chiunque altro.

Chiara Venuto, pubblicato per la prima volta su centonove nel 2016