Spadafora / Inatteso epilogo di un amore saffico – Minaccia l’amica che l’ha “tradita”

SPADAFORA – Per sei mesi una trentenne di Spadafora è stata “perseguitata” da un anonimo che le faceva telefonate dal contenuto erotico, inviandole tra l’altro lettere contenenti frasi volgari e minacce, cui allegava quasi sempre alcune eloquenti foto pornografìche.

La vittima delle particolari attenzioni, esasperata, si è dovuta rivolgere ai carabinieri di Spadafora che, sotto le direttive del maresciallo Matteo Calarco, in tutti questi mesi hanno effettuato intercettazioni ambientali ed indagini che hanno portato sorprendentemente ad una donna di ventisette anni, della quale non è stata resa nota l’identità per ovvi motivi.

Secondo il voluminoso dossier presentato dai militari all’autorità giudiziaria, la giovane si sarebbe innamorata dell’amica trentenne che, ben presto però aveva invece intrapreso una relazione con un uomo. Un cambiamento di fronte che non andava evidentemente giù all’altra la quale, probabilmente con la complicità di un uomo di cui è in corso di accertamento l’identità, ha messo in piedi una sorta di tortura psicologica, organizzandola in maniera sistematica quanto ingenua. Infatti, anche se le indagini dei carabinieri da tempo l’avevano incastrata, la prova delle responsabilità della donna è giunta solo nei giorni scorsi, quando la ventisettenne ha commesso l’imprudenza di telefonare al cellulare della donna di cui si era invaghita, utilizzando il telefono di casa.

Tutta “colpa” della Telecom e del nuovo servizio che consente a chi riceve dì visualizzare il numero di telefono del chiamante sul display del proprio telefonino. E così è infatti stato: l’amata non corrisposta ha chiamato l’altra per due volte da casa propria, facendole ascoltare il solito programmino a base di sospiri e gemiti. La trentenne invece di partecipare alla hot line casalinga prendeva nota del numero, fugando definitivamente ogni dubbio.
La notizia, per quanto tenuta segreta dai carabinieri, si è sparsa in paese tanto che ieri, in piazza e nei bar, la scoperta che Saffo abita a Spadafora, ha oscurato le normali conversazioni politico-elettorali .
Franco Venuto

Gazzetta del Sud 14 06 1999 p 29