Per amore del mare: la storia del giovane Alliata

Francesco Alliata

LIPARI – Francesco Alliata, il principe-imprenditore palermitano con un passato da pioniere. Signore di terre e dominatore dei mari, come Costeau, Dumas e Hass.

Difficile stabilire chi sia stato il primo a fare fotografia e cinematografia subacquea

Difficile stabilire chi sia stato il primo in Italia a fare fotografia e cinematografia subacquea, ma ad Alliata spetta il primato delle riprese in mare aperto con attrezzatura professionale. Due passioni, il mare e il cinema, che segnano profondamente gli anni della sua gioventù.

Alliata è s staro Ufficiale dell’esercito durante la II guerra mondiale

Ufficiale dell’esercito durante la II guerra mondiale, le sue armi saranno una Rolleyflex biottica 6×6 e un’Arriflex 35mm, con cui dà vita ai primi documentari sulla guerra.

Dopo il ritorno in Sicilia esplode la passione di Alliata per il mondo sommerso

Dopo il ritorno in Sicilia esplode la passione di Alliata per il mondo sommerso. Il merito, involontario, è di un altro rampollo dell’aristocrazia palermitana, il principe Pietro Moncada di Paternò, che porta con sé dalla Francia un paio di pinne, una maschera e un fucile subacqueo.

Alliata costruisce da solo la propria ‘attrezzatura’

Alliata costruisce da solo la propria ‘attrezzatura’: la camera d’aria di un camion e un vetro diventano la sua maschera. Insieme esplorano i fondali di Ustica, ma presto il gruppo si allarga: alle battute in mare aperto partecipano anche Quintino Di Napoli e il barone Renzo Avanzo.

A bordo del motoveliero S. Giuseppe, al largo di Ustica, nasce l’idea di riprendere i fondali.

Il progetto ha la benedizione di Roberto Rossellini

Il progetto ha la benedizione di Roberto Rossellini – cognato di Renzo Avanzo – Luchino Visconti e Federico Fellini. Francesco Alliata gira con la sua Arriflex protetta da un’ingombrante armatura in ferro: per quarantacinque giorni l’obiettivo resta puntato sul Mediterraneo fra Ustica e Lipari, le cui immagini si fissano su tremila metri di pellicola.

Ne viene fuori “Cacciatori sottomarini”, il primo documentario subacqueo professionale mai realizzato al mondo. Il montaggio di Carlo Alberto Chiesa e le musiche di Renzo Rossellini, figlio di Roberto, ne fanno un emozionante film lungo 12 minuti, che verrà selezionato per il Festival di Cannes nel 1947.

Sull’onda del successo, gli amici aristocratici fondano la Panaria Film, la casa cinematografica che produrrà altri quindici documentari sul Mediterraneo, tutti firmati da Alliata.

Sono gli anni di “Tonnara” e “Tra Scilla e Cariddi”

Sono gli anni di “Tonnara” e “Tra Scilla e Cariddi”, gli anni di Alliata esploratore, gli anni della fondazione, a Lipari, del Circolo Siciliano Cacciatori Sottomarini.

E’ il momento dei premi internazionali e delle produzioni prestigiose

E’ il momento dei premi internazionali e delle produzioni prestigiose: “Vulcano”, con la Magnani, nel 1949, “Carrozza d’oro” di Jean Renoir nel ’52 e “Sesto Continente” nel ’53. Anni di sperimentazione: Alliata usa una nuova custodia per la Arriflex e nuove apparecchiature per la respirazione. Passa poi all’uso delle meno ingombranti cineprese Kodak Special.

Nel 1955 tutto cambia

Arriva così il 1955. Alliata è ad un passo dal primo film subacqueo a colori, per la cui realizzazione contatta la Technicolor di Londra. Ed è a questo punto che s’interrompe la favola del principe pioniere. Inizia qui la storia dell’imprenditore.
Maria Lenzo