Moto, questa sì che è Bella

SANTA LUCIA DEbellaL MELA – L’ultimo successo in ordine di tempo: la giuria del “Custombike-Show 2014”, un evento che si svolge in Germania e ospita costruttori di motociclette provenienti da tutto il mondo, gli ha assegnato, domenica scorsa, il premio per la Best Engineering. 300 costruttori, 800 moto esposte, un giro d’affari da paura, i complimenti arrivati su Facebook da tutto il mondo. Eppure questo ennesimo attestato di bravura e capacità ingegneristica è sembrato nulla rispetto al terzo posto ottenuto a Colonia, sempre in Germania, meno di due mesi fa, all’“AMD World Championship of Custom Bike Building”. Sono le ultime conferme professionali per un uomo di cinquantaquattro anni nato e vissuto da sempre a Santa Lucia del Mela. Si chiama Francesco Bella. E Bella è un cognome ben noto in paese perché il suo mestiere, in principio, era rappresentato dalla serena continuità dell’attività familiare: Francesco Bella è infatti un macellaio; o meglio, lo era sino a quando ha dato una prima svolta alla sua vita. Ha iniziato così a maneggiare arnesi da meccanico e sagomatrici per la lamiera quando ha deciso di costruire macchine tritacarni per l’industria alimentare nella sua piccola officina di Santa Lucia del Mela. Poi, un paio di anni fa, quasi per una scommessa, inizia a modificare vecchie moto trasformandole in “Chopper,” “Cafè Racer” e “Special”. Le sue realizzazioni piacciono e probabilmente sino ad un certo punto non portano nulla di nuovo nel panorama motociclistico, anche se tra le prime realizzazioni ce n’è una davvero curiosa:
“Un mio amico mi ha portato il motore di un motocarro della Guzzi – racconta Bella – il mitico Ercole che tutti conoscono. La sfida era quella di costruirgli intorno un telaio, un serbatoio, un sellino, insomma trasformare un mulo in un cavallo purosangue. L’ho fatto anche se al momento di testarlo su strada ci siamo accorti che il motore girava al contrario rispetto ai propulsori nati per le  motociclette. Un disastro al  quale siamo però riusciti a far fronte brillantemente con alcune modifiche tecniche”. Probabilmente è in questa fase che Francesco Bella comprende l’importanza di dare un taglio diverso alla sua nuova attività, avviando “progetti impossibili”. Uno di questi è quello presentato con successo in Germania negli ultimi mesi (la foto della moto è su tutte le riviste specializzate del mondo): si tratta di una motocicletta costruita attorno al motore della vecchia Fiat 500 del padre, scomparso poco tempo fa. “Volevo ricordare mio padre, che era stato in gioventù motociclista – continua Francesco Bella – il motore della sua automobile, un bicilindrico raffreddato ad aria, mi è sembrato bellissimo. La ciclistica e gli elementi che gli ho costruito intorno, e che stupiscono gli esperti del settore, sono stati immaginati e realizzati senza uno straccio di disegno, usciti direttamente dalla mia testa”. E siccome è così che lavora Bella, realizzando solo sagome di cartone, che gli servono come guida per modellare il metallo, è facile pensare che quest’uomo, ad un certo punto de10685520_724722077614518_1207875438510193869_nlla sua vita, abbia dato corpo ai suoi sogni e alle sue suggestioni, anche di tipo letterario: la sua moto dal gusto retrò, che ha ricevuto apprezzamenti a livello mondiale, per il design e per le raffinate soluzioni adottate, si chiama “Barunissa”. Dedicata alla storia della “Baronessa di Carini”, l’omonimo libro che era la sua lettura giovanile preferita, pur considerando che la sua carriera scolastica si è interrotta alle scuole medie per entrare velocemente nel mondo del lavoro familiare. I sogni però prima o poi devono essere monetizzati (i numerosi prototipi realizzati in pochissimi anni sono tutti nel garage di casa) e quindi, nel frattempo, è nata “North Coast Custom”, un’azienda che potrebbe ben presto trasformarsi in qualcosa di molto più corposo di una piccola officina di paese di provincia. Del resto Francesco Bella ormai gira il mondo per mostrare i suoi sogni e ha già ricevuto diverse proposte di collaborazione e di lavoro da parte di aziende europee e nordamericane. Ma questa è un’altra storia che probabilmente tra qualche tempo racconteremo, sempre da qui, all’ombra di un antico castello con le torri circolari.

Chiara Venuto

(Uscito l’11 dicembre 2014 su Centonove)

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