I tesori di Sicilia: il corallo. Ormai rarissimo e di grande pregio. Conservato dai maggiori antiquari italiani.

Carro trionfalePALERMO – Il corallo è una delle risorse di estremo pregio della Sicilia. Corallo di Trapani, corallo di Sciacca… Questo è l’ “oro rosso” nelle varie sfumature del suo colore seducente, ormai introvabile.
Chi ha avuto la fortuna,la lungimiranza e la competenza di conservarlo possiede oggi piccoli tesori…

Gli antiquari più qualificati lo custodiscono gelosamente. Ecco qualche raro esemplare di corallo antico.
Appassionata come sono di arte ed antiquariato, sono andata in Piazza Unità d’Italia, a Palermo, a curiosare tra gli stand stracolmi di oggetti .


Oggetti qualche volta poco belli, alcune volte mediocri, ma più spesso molto belli: tuttavia raramente stupefacenti.
Ne ho visti solo ben pochi che appartenevano alla categoria “oggetti stupefacenti”.
Soprattutto presso spazi espositivi di antiquari con nomi “storici” nel settore: sono questi nomi, da soli, a garantire l’originalità ed il pregio di un oggetto, al di la del valore intrinseco o di quello che poi diventa un prezzo di mercato.
Ma la cosa più stupefacente che il mercato dell’antiquariato oggi offre ad una clientela sempre più ristretta è senza meno il corallo.
Va detto che il corallo antico è un acquisto “importante” che prevede esborsi economici ingenti: e proprio per questo non è un oggetto per tutti.
E del resto è logico che sia così , visto che tra l’altro questo materiale ormai così raro in natura, suscita sentimenti estremi: o lo si venera o lo si odia.


Per chi lo venera, assume una connotazione quasi sacrale: non a caso molte piccole sculture realizzate in corallo evocano immagini sacre. Presepi, maternità, crocifissi, putti, Santi… Ma non mancano pezzi di “uso comune” ( comune si fa per dire..), come monili ed accessori : il più straordinario, per originalità e per difficoltà di realizzazione, che io abbia visto è un tagliacarte la cui fattura è risalente ai primi dell’ 800; così come un anello fermacapelli realizzato addirittura nel 600, o l’effigie di San Sebastiano, risalente al 1500.
Pezzi da museo, spesso protetti da teche il più delle volte coeve alle sculture stesse: piccoli o grandi capolavori destinati a rimanere come patrimonio storico, artistico e culturale della Sicilia. Per l’appunto non soltanto dei pezzi di alto antiquariato: ma pezzi di storia e di cultura siciliane. Pezzi d’arte nati in mare, portati sulla terra ferma dai “corallari” e trasformati in capolavori da mani. Mani sapienti, mani molto spesso siciliane ed in modo prevalente di due aree : Trapani e Sciacca.
Inconfondibili le caratteristiche cromatiche ed il lucore di questi miracoli della natura che non smettono di stupire e di affascinare : che non smettono di irretire, forse sospinti dal mare alla terra ferma da sirene incantatrici ed ancora più incantevoli dei loro canti sommersi.

tagliacarte

Le foto a corredo sono pubblicate per gentile concessione di Giulio Torta, Antiquario in Palermo.

Alessandra Verzera

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