Ginostra dei problemi

GINOSTRA – Piccola e martoriata, ma nonostante tutto rimane il luogo più affascinante dell’arcipelago. Un anno da dimenticare questo per le 25 anime che popolano il piccolo villaggio di Ginostra, sempre più convinte a rimanere nel luogo di origine nonostante le istituzioni e le nuove leggi europee hanno fatto di tutto per rendere difficile la loro vita.
Una normativa europea ha vietato il trasporto per quasi un anno dei generi alimentari e le proteste, le lettere alle più alte cariche dello Stato non sono riuscite ancora a definire la situazione. Le merci alimentari nel piccolo borgo continuano a giungere saltuariamente. Eppure la Siremar sembra essersi dotata delle prese elettriche per i particolari frigoriferi. «E luce non fu», contrariamente ai poteri del Divino quelli dell’ex presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, sono stati meno efficaci. Sembrava tutto si fosse risolto quel lontano 3 settembre 1998, quando l’Assemblea regionale siciliana, la notte prima della venuta del Capo dello Stato a Lipari, approvò il progetto della centralina fotovoltaica.

Da allora a Ginostra si continua a vivere con le lampade a gas e con i pochi pannelli solari rimasti in funzione. La valutazione di impatto ambientale è l’ostacolo alla realizzazione dell’impianto. La storia dell’approdo a Lazzaro o a Pertuso, invece, è stata adottata dai nonni per fare addormentare i loro nipotini. Sembra lontanissima infatti la possibilità di realizzare un piccolo approdo, anche se è di importanza vitale per gli abitanti della frazione strombolana. Ed intanto la stagione turistica, che sembrava compromessa, ha fatto tirare un sospiro di sollievo dando i suoi buoni frutti con il pienone ad agosto, un incremento turistico che ha toccato il tetto massimo di circa 500 presenze, fra cui ha brillato certamente Carla Fracci. Del caso Ginostra si occuperà la Corte europea dei diritti dell’uomo, alla quale si è rivolto il movimento “L’Altra Sicilia”. (M.P.)